Sandra Sandor, fondatrice del brand Nanushka, è una delle protagoniste della serie di video-interviste dedicate ai designer di The Sustainable Style. Uno dei più interessanti progetti-evento di Pitti Uomo 98: uno speciale showcase su ecosostenibilità, etica produttiva, estetica, stile e business che punterà i riflettori su tredici designer + uno special guest che hanno tutti intrapreso un proprio percorso verso una moda responsabile e sostenibile.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e independent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Sandra Sandor, che da piccola veniva chiamata Nanushka, fonda il brand nel 2005, con sede a Budapest, sua città natale. Dalla convinzione che, se un capo è progettato per funzionare bene sarà per definizione anche bello, Sandra crea un guardaroba minimal chic per lui e per lei, impegnandosi in pratiche sostenibili e nell'uso di materiali etici, come la vegan leather. Le iniziative sostenibili del brand includono il lavoro con le donne nel piccolo villaggio ungherese di Terény, dove la disoccupazione nella comunità femminile è elevata e la produzione manuale di perle e bottoni fatta con materiali organici. Per la sua Pre-Fall 2020, a oggi la collezione più responsabile realizzata da Nanushka, i materiali distintivi dell'etichetta vengono decostruiti e ridefiniti, dando vita a una serie di patchwork di look vegani in pelle realizzati interamente in tessuto deadstock.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e independent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Sandra Sandor, che da piccola veniva chiamata Nanushka, fonda il brand nel 2005, con sede a Budapest, sua città natale. Dalla convinzione che, se un capo è progettato per funzionare bene sarà per definizione anche bello, Sandra crea un guardaroba minimal chic per lui e per lei, impegnandosi in pratiche sostenibili e nell'uso di materiali etici, come la vegan leather. Le iniziative sostenibili del brand includono il lavoro con le donne nel piccolo villaggio ungherese di Terény, dove la disoccupazione nella comunità femminile è elevata e la produzione manuale di perle e bottoni fatta con materiali organici. Per la sua Pre-Fall 2020, a oggi la collezione più responsabile realizzata da Nanushka, i materiali distintivi dell'etichetta vengono decostruiti e ridefiniti, dando vita a una serie di patchwork di look vegani in pelle realizzati interamente in tessuto deadstock.