Andrea Rosso, fondatore e direttore creativo di MYAR, racconta la storia e la vision del suo brand in questo capitolo della serie di video-interviste dedicate ai designer di The Sustainable Style. Uno dei più interessanti progetti-evento di Pitti Uomo 98: uno speciale showcase su ecosostenibilità, etica produttiva, estetica, stile e business che punterà i riflettori su tredici designer + uno special guest che hanno tutti intrapreso un proprio percorso verso una moda responsabile e sostenibile.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e independent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Nato nel 2015, il nome del brand è ottenuto dall'anagramma di ARMY, e le sue collezioni sono composte da capi di abbigliamento militare vintage a cui è stata restituita nuova vita. Piccoli interventi sartoriali, ricami e lavorazioni con moderne tecnologie per adattarli alla nostra contemporaneità: una visione moderna del passato, per un brand la cui mission di sostenibilità è fulcro dell'operato dell'azienda. Impegnata nella scelta di coloranti naturali e tinture a freddo, nel recupero di tessuti e accessori dead-stock, nell’utilizzo di sacchetti realizzati in fibra vegetale e completamente biodegradabili, si affida alla meastranza di piccoli laboratori sartoriali sparsi nel territorio veneto: ogni passaggio è tracciato e curato attentamente, così da ridurre al minimo gli impatti ambientali.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e independent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Nato nel 2015, il nome del brand è ottenuto dall'anagramma di ARMY, e le sue collezioni sono composte da capi di abbigliamento militare vintage a cui è stata restituita nuova vita. Piccoli interventi sartoriali, ricami e lavorazioni con moderne tecnologie per adattarli alla nostra contemporaneità: una visione moderna del passato, per un brand la cui mission di sostenibilità è fulcro dell'operato dell'azienda. Impegnata nella scelta di coloranti naturali e tinture a freddo, nel recupero di tessuti e accessori dead-stock, nell’utilizzo di sacchetti realizzati in fibra vegetale e completamente biodegradabili, si affida alla meastranza di piccoli laboratori sartoriali sparsi nel territorio veneto: ogni passaggio è tracciato e curato attentamente, così da ridurre al minimo gli impatti ambientali.