Flavia La Rocca è una delle protagoniste della serie di video-interviste dedicate ai designer di The Sustainable Style. Uno dei più interessanti progetti-evento di Pitti Uomo 98: uno speciale showcase su ecosostenibilità, etica produttiva, estetica, stile e business che punterà i riflettori su tredici designer + uno special guest che hanno tutti intrapreso un proprio percorso verso una moda responsabile e sostenibile.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e indipendent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Modularità, sostenibilità e pratiche etiche sono i pilastri della filosofia di questo brand. Gli abiti di Flavia La Rocca sono composti da moduli intercambiabili, che si trasformano, si smontano e si rimontano attraverso cerniere nascoste per assumere aspetti sempre diversi, per un guardaroba minimale e in chiave antispreco, un “guardaroba senza fine”. La produzione è interamente Made in Italy e i capi sono realizzati con materiali certificati, riciclati, naturali, con un processo trasparente e tracciabile. Grazie al suo impegno rivolto a un minore consumo di acqua e di energia, la designer ha vinto l'edizione 2019 dei Green Carpet Awards, e a marzo 2020 è stata la prima stilista a finire sulla copertina dedicata all'eco-design del National Geographic con un abito in fibra riciclata prodotta dai rifiuti tessili.
La video-intervista è condotta da Giorgia Cantarini, la fashion journalist e indipendent scouter curatrice del progetto, con la regia di Conor Gorman.
Modularità, sostenibilità e pratiche etiche sono i pilastri della filosofia di questo brand. Gli abiti di Flavia La Rocca sono composti da moduli intercambiabili, che si trasformano, si smontano e si rimontano attraverso cerniere nascoste per assumere aspetti sempre diversi, per un guardaroba minimale e in chiave antispreco, un “guardaroba senza fine”. La produzione è interamente Made in Italy e i capi sono realizzati con materiali certificati, riciclati, naturali, con un processo trasparente e tracciabile. Grazie al suo impegno rivolto a un minore consumo di acqua e di energia, la designer ha vinto l'edizione 2019 dei Green Carpet Awards, e a marzo 2020 è stata la prima stilista a finire sulla copertina dedicata all'eco-design del National Geographic con un abito in fibra riciclata prodotta dai rifiuti tessili.