Around the World with Pitti
FREJA WEWER
News
Edizione 98
16.09.2020
Freja Wewer, nativa di Copenaghen, ama indossare cappelli. Modella, stilista e direttore creativo, la sua voce è tra le più influenti sulla scena fashion. Seguitissima su Instagram, in questa intervista ci svela tutto sui suoi ristoranti preferiti, sugli artisti e sulle tendenze più attuali nella capitale danese dove vive. 
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Che cosa ami della tua città?
Mi piace il fatto che sia piccola. A Copenhagen, praticamente, sei sempre a 10 minuti di distanza da tutto. Il che rende facile uscire con gli amici, anche decidendolo all'ultimo momento. È un ottimo posto per rilassarsi e stare tranquilli. Prima del Coronavirus viaggiavo molto, ma adesso ho scoperto quanto sia piacevole stare qui, dove tutto è più calmo.

Qual è la zona della città in cui ti trovi meglio

Vivo nella parte più antica di Copenaghen, il centro della città. È un piccolo quartiere, ma io lo frequento molto. È bello perché, da qui, è facile spostarsi per raggiungere altre zone. E poi è come se tutti si conoscessero, c'è un'atmosfera molto piacevole tra tutti i vicini.

Come descriveresti lo stile di chi vive a Copehagen?

Penso che in realtà sia abbastanza difficile individuarne uno perché di fatto se ne vedono molti. Qui siamo molto bravi a creare stili personali, anche molto differenti tra di loro.
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E nel tuo gruppo di amici c'è uno stile predominante?
Siamo molto rilassati. Non siamo poi così "posh" da queste parti.
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Qual è la sneaker che va per la maggiore?
Non saprei individuare un modello preciso, vedo molto vintage in giro. Però posso dire che io adoro Asics e credo che il brand stia andando molto bene.

Qual è il tuo brand preferito?

Ottolinger. Mi piace l'atmosfera, la direzione creativa e gli abiti. È proprio il mix perfetto di tutto ciò che amo.

Qual è il tuo ristorante preferito?

Mi piace Jah Izakaya. È un ristorante giapponese molto carino. È piccolo, ma l'atmosfera è molto piacevole, soprattutto di sera. Puoi scegliere tra tanti Sake e vini naturali, e gustare piccoli piatti. È perfettoI like Jah Izakaya, it's a very nice Japanese restaurant. It's kind of small, but it has a very nice evening vibe. You can drink like a lot of Saki and natural wines, plus small dishes of food. It's perfect. 

Qual è il tuo locale notturno preferito?

In realtà si tratta di un altro ristorante, il Baka d'Busk. Conosco un po' tutti lì, è un luogo dove so che posso incontrare molti dei miei amici. Hanno vini naturali e, di sera, si può ballare sui tavoli. Penso che sia un ottimo modo per frequentare un ristorante. Hai la sensazione di essere uscito, ma senza fare mai troppo tardi. E questo mi piace molto.
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Com'è il cibo lì?
È un bistrot vegano e a volte ci sono anche dei piatti vegetariani. Il cibo è sempre gustoso e l'interno è molto carino. Le persone che ci lavorano trasmettono tanta energia.

Parliamo di creatività, dove vai per trovare l'ispirazione

In realtà adoro stare nel mio studio. Mi piace anche visitare le mostre, che mi ispirano sempre moltissimo. E poi a volte faccio una lunga passeggiata nel parco o nella foresta.

Ci sono fotografi di Copenaghen che dovremmo tenere d'occhio?

Mi piace molto una fotografa di nome Sophie Linnemann. È una persona molto gentile, super creativa e produttiva. Realizza sempre cose nuove. In realtà ho appena lavorato con lei, è stato molto stimolante. Penso che per un artista emergente, lei sia davvero una fotografa da tenere in considerazione. Inoltre, il mio fotografo danese preferito è senza dubbio Casper Sejersen, ammiro moltissimo il suo lavoro.

Hai detto che hai collaborato con Sophie, su che cosa avete lavorato?

Abbiamo realizzato insieme una collezione e alcuni pezzi unici. Sophie disegnava stivali vintage e poi faceva una stampa. Abbiamo anche disegnato una collezione con un tessuto realizzato da noi. Si è trattato più un progetto che di un nuovo brand. Io ho fatto il direttore creativo della campagna.
 

Qual è stata l'ultima mostra interessante che hai visto?

Qualche settimana fa ho visitato la mostra di Sophie durante la fiera d'arte Fan Out.
 
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Come descriveresti la comunità di creativi di Copenhagen?
Credo che una caratteristica sia quella di saper lavorare insieme, fotografi, artisti e pittori. E poi penso anche che non ci lasciamo condizionare dalla paura di fallire, ci proviamo sempre.

Come descriveresti il ​​tuo modo di essere creativa?
 

In questo momento sto sperimentando molto. Esploro settori diversi, come la fotografia, l'abbigliamento e il cinema. Sto cercando di scoprire quale sarà la mia strada.
 
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In questo momento che cosa ti sembra più eccitante?
Ultimamente mi piace molto ricoprire il ruolo di direttore creativo, mi sembra che sia la direzione giusta da seguire. Lo trovo eccitante. C'è un nuovo artista di New York, si chiama Jeuru ed è molto carino. Ho diretto uno dei suoi video musicali, credo davvero in lui. Dovreste tenerlo d'occhio.
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Come pensi che la pandemia abbia influenzato il tuo processo creativo?
Stavo per trasferirmi a New York per un po' quando è iniziata la pandemia, tutto il mio lavoro è stato cancellato in un giorno. Ho dovuto ricominciare e trovare nuovi progetti da realizzare a Copenhagen. Ma credo che questa scelta obbligata alla fine sia stata salutare perché mi ha consentito di avere più tempo per approfondire il mio lavoro.
 

Con chi sogni di collaborare e perché?

Mi piacerebbe davvero collaborare con Ottolinger e con Asics, adoro i loro universi.
 

Puoi dirci su cosa stai lavorando in questo momento?

Sophie e io abbiamo appena lanciato la nostra collezione, un impegno che ha monopolizzato tutto il mio tempo. Ora che abbiamo quasi finito, sto iniziando a pensare a quale sarà il mio prossimo progetto.
 

Qualche anticipazione?

Mi piacerebbe realizzare un film, un vero lungometraggio.
 

Ok, grazie per il tempo che ci hai dedicato.