Buyers Select ti porta dietro le quinte dei migliori store per farti incontrare le persone che scelgono cosa indosserai questa stagione.
La cittadina inglese di Leicester non è il primo posto che viene in mente quando si pensa all'alta moda, ma sin dai primi anni ’00 Costas Karageorge è al lavoro perché questo cambi. A soli 18 anni, ha fondato The Business Fashion, un outlet multimarca che ora è ampiamente riconosciuto per la sua selezione di marchi tra i più interessanti del settore oggi.
Prima della sua visita a Firenze a gennaio, abbiamo incontrato Karageorge per saperne di più di The Business Fashion e di cosa aspetta da Pitti Uomo 101.
Come descriveresti l'estetica di The Business Fashion?
Non c'è un'estetica di per sé, è un negozio altamente selezionato che riunisce produttori, designer e marchi che mi piacciono. Ognuno trova il suo look e la sua identità rappresentati su uno stendino.
Cosa speri di trovare a Pitti quest'anno? Cosa cercherai?
Cerco designer emergenti, brand che vogliono rinascere e prodotti di qualità superiore.
Quale designer/brand non vedi l'ora di vedere a Pitti questa stagione? Come mai?
Apprezzo molto Herno e Lardini, marchi che hanno il know-how e producono per molti altri marchi: è sempre interessante vedere la qualità dei loro brand. Andrò a vedere SLOGGI x 032C (Pitti è fantastico per scoprire collaborazioni), vedo che Bikkembergs è tornato, quindi darò un'occhiata a cosa hanno portato e, infine, Ann Demeulemeester. Sono sicuro che sarà un marchio importante in futuro.
Quali credi che sia l'aspetto più interessante del menswear di oggi?
Abbiamo più opzioni rispetto al passato. Ogni mattina, quando ti svegli e decidi cosa mettere, devi scegliere con saggezza perché comunque questo racconta qualcosa di te. Chiunque incontrerai per la prima volta avrà un'impressione prima ancora di salutarti in base alle tue scarpe e alla tua capacità di mettere insieme un outfit. Viviamo in un'epoca in cui possiamo scegliere chi vogliamo essere.
Che vestiti porti con te a Pitti? Raccontaci la tua valigia.
È sempre una decisione importante, prima di un viaggio. In questo momento sto valutando di vestirmi in stile giapponese, Americana o avant-garde, visto che parto da Pitti, poi filo dritto a Milano e a Parigi. È importante che le mie scelte vadano insieme e possano ruotare, perché sto via per 2 settimane e lo spazio è limitato. Di solito vado a fare un giro in negozio una settimana prima del viaggio e faccio scorta di capi di tendenza che si fanno notare. Dato che è una fiera invernale, amo giocare con gli strati e le texture. Se andassi solo a Pitti, probabilmente sceglierei di portare dei capi sartoriali con bei tessuti e vestibilità.
Qual è il tuo capo irrinunciabile? Perché?
Le camicie. In estate, mi piace optare per uno stile a kimono o cubano stampato. Kanye West una volta mi ha detto che, indipendentemente dalla temperatura, si sforza sempre di completare un look con una giacca. Quindi, durante l'estate, la primavera e l'autunno – ogni volta che fa un po' più caldo – un buon modo per ottenere quel look completo è usare una overshirt. In inverno, una camicia di flanella. Mi piace prendere una camicia e renderla casual con dei pantaloni corti o sportivi. La rende più cool che indossarla in modo tradizionale.
Cosa rende speciale, secondo te, la Pitti experience?
È un appuntamento importante nel calendario di qualsiasi buyer serio, da non perdere. È un luogo di incontro multiculturale per una comunità di persone che la pensano allo stesso modo che viaggiano da tutti gli angoli del mondo per partecipare alla fiera. La location, una fortezza del XIV secolo nel centro di Firenze, è qualcosa di molto magico, e ci sono sempre tanti eventi e cose interessanti da fare la sera. Amo il brusio di Pitti e vedere gli outfit. È sempre il momento clou dell'anno. Sono onorato che il mio lavoro mi permetta di frequentare posti del genere e che questi esistano.