un’edizione oltre le aspettative, con un livello altissimo di ricerca nelle collezioni delle migliori filature al mondo.
l totale compratori a quota 5.350 presenze complessive, gli esteri confermano la grande qualità e i livelli raggiunti un anno fa, per l’Italia si registra una leggera flessione.
“A giudizio degli espositori, sia pure interpellati a campione, è stata un’edizione superiore alle aspettative – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – caratterizzata dall’importanza dei visitatori italiani ed esteri e da un altissimo livello di ricerca contenuto delle collezioni presentate, uno stimolo e una fonte di ispirazione per tutti. In tempi di crescita o in periodi di riassestamento del mercato e dei consumi, come questo, Pitti Filati è davvero l’unico appuntamento che i grandi della moda e i migliori maglifici non possono mancare. E non lo diciamo noi organizzatori, lo dicono gli operatori presenti. Da qui parte l’intera catena della moda, il suo zeitgeist: i materiali, le innovazioni tecnologiche, i colori, la mano, le combinazioni, il dialogo disciplinato tra libera creatività e frontiere produttive. Tutto ciò scaturisce dall’impegno e dagli investimenti delle filature che espongono in Fortezza da Basso”.
“Fa impressione scorrere l’elenco dei compratori – riprende Agostino Poletto, direttore generale – in rappresentanza dei maglifici e soprattutto degli studi stilistici: è come leggere il calendario delle sfilate di Londra, Milano, Parigi e New York, tutte insieme… Per questo, in un 2019 così faticoso per l’economia e gli scambi commerciali a livello internazionale e, purtroppo, a maggior ragione nel nostro paese, siamo decisamente soddisfatti anche dei risultati numerici, con la conferma del dato estero sui risultati del 2018 (che completò un triennio di costante crescita delle affluenze) e una contenuta diminuzione degli italiani. Da parte nostra cerchiamo di fare del salone anche un’occasione di riflessione sui protagonisti della storia recente della maglieria di moda – la mostra dedicata a Pour Toi insieme a Modateca Deanna ha avuto grande successo – e una piattaforma di promozione dei nuovi talenti, per esempio con il concorso Feel the Yarn, giunto alla sua decima edizione grazie alla collaborazione con il Consorzio Promozione Filati e le migliori scuole di moda nel mondo. Senza dimenticare le operazioni dedicate al tema della sostenibilità – come la nuova area Sustainable – la novità che quest’anno ha visto anche il coinvolgimento di un gigante del lusso come Salvatore Ferragamo con il suo progetto Young Talents for Sustainable Thinking, e il sempre approfondito lavoro di Angelo Figus e Nicola Miller sullo Spazio Ricerca”.
Guardando il trend dell’affluenza finale, il totale compratori dovrebbe raggiungere quasi 5.350 presenze complessive, con i compratori esteri a confermare i loro numeri (2.900 circa i buyer internazionali) e una leggera flessione per gli italiani, nell’ordine del 5-6% (circa 150-160 persone in meno).
Nella classifica dei 15 paesi esteri di riferimento, in testa la Germania, seguita da Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Russia, Spagna, Cina, Svizzera, Hong Kong, Turchia, Olanda, Corea, Svezia e Belgio.
“A giudizio degli espositori, sia pure interpellati a campione, è stata un’edizione superiore alle aspettative – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – caratterizzata dall’importanza dei visitatori italiani ed esteri e da un altissimo livello di ricerca contenuto delle collezioni presentate, uno stimolo e una fonte di ispirazione per tutti. In tempi di crescita o in periodi di riassestamento del mercato e dei consumi, come questo, Pitti Filati è davvero l’unico appuntamento che i grandi della moda e i migliori maglifici non possono mancare. E non lo diciamo noi organizzatori, lo dicono gli operatori presenti. Da qui parte l’intera catena della moda, il suo zeitgeist: i materiali, le innovazioni tecnologiche, i colori, la mano, le combinazioni, il dialogo disciplinato tra libera creatività e frontiere produttive. Tutto ciò scaturisce dall’impegno e dagli investimenti delle filature che espongono in Fortezza da Basso”.
“Fa impressione scorrere l’elenco dei compratori – riprende Agostino Poletto, direttore generale – in rappresentanza dei maglifici e soprattutto degli studi stilistici: è come leggere il calendario delle sfilate di Londra, Milano, Parigi e New York, tutte insieme… Per questo, in un 2019 così faticoso per l’economia e gli scambi commerciali a livello internazionale e, purtroppo, a maggior ragione nel nostro paese, siamo decisamente soddisfatti anche dei risultati numerici, con la conferma del dato estero sui risultati del 2018 (che completò un triennio di costante crescita delle affluenze) e una contenuta diminuzione degli italiani. Da parte nostra cerchiamo di fare del salone anche un’occasione di riflessione sui protagonisti della storia recente della maglieria di moda – la mostra dedicata a Pour Toi insieme a Modateca Deanna ha avuto grande successo – e una piattaforma di promozione dei nuovi talenti, per esempio con il concorso Feel the Yarn, giunto alla sua decima edizione grazie alla collaborazione con il Consorzio Promozione Filati e le migliori scuole di moda nel mondo. Senza dimenticare le operazioni dedicate al tema della sostenibilità – come la nuova area Sustainable – la novità che quest’anno ha visto anche il coinvolgimento di un gigante del lusso come Salvatore Ferragamo con il suo progetto Young Talents for Sustainable Thinking, e il sempre approfondito lavoro di Angelo Figus e Nicola Miller sullo Spazio Ricerca”.
Guardando il trend dell’affluenza finale, il totale compratori dovrebbe raggiungere quasi 5.350 presenze complessive, con i compratori esteri a confermare i loro numeri (2.900 circa i buyer internazionali) e una leggera flessione per gli italiani, nell’ordine del 5-6% (circa 150-160 persone in meno).
Nella classifica dei 15 paesi esteri di riferimento, in testa la Germania, seguita da Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Russia, Spagna, Cina, Svizzera, Hong Kong, Turchia, Olanda, Corea, Svezia e Belgio.