Buyers Select:
Holly Tenser
Browns
Editoriale
Edizione 95
20.07.2022
Buyers Select porta dietro le quinte dei migliori store per incontrare le persone che scelgono cosa indosseranno i bambini, spiegano quali sono i trend più interessanti, raccontano le peculiarità del loro mercato, compresa la sempre maggiore interazione tra fisico e digitale. E non mancano di offrire suggerimenti a brand e aziende, anche a Pitti.
di Elisabetta Campana


Quando nel 1970 ha debuttato a Londra, in South Molton street, come primo luxury multibrand store del Regno Unito, Browns ha cambiato il corso della storia del fashion retail nel Paese.  In questi oltre 50 anni, l’insegna ha sempre mantenuto fede al suo concetto di innovazione e sperimentazione, che si è evoluto integrando anche l’universo digitale. Lo scorso anno, l’offerta è stata arricchita con il kidswear che, come spiega Holly Tenser, nella selezione dell’offerta rispecchia perfettamente i valori di Browns: particolare il focus su fashion, brand emergenti e giocosità, proponendo un perfetto equilibrio tra i must-have e il divertimento nel fare shopping. Il tutto con una particolare attenzione alla sostenibilità. Attualmente l’intero assortimento è acquistabile online, mentre nei punti vendita dell’insegna, Browns East e Browns Brook Street, vengono dedicati al bambino pop-up e iniziative speciali nei momenti chiave del calendario. In tema di richieste, la buying manager del womenswear e del kidswear desidererebbe che un maggior numero di brand interpretasse le collezioni in modo più gender fluid, redendo più creativo e divertente l’approccio tradizionale. E per quanto riguarda Pitti Bimbo, Tenser sottolinea che la manifestazione fiorentina offre ai buyer un'incredibile opportunità per scoprire nuovi talenti emergenti e marchi internazionali che potrebbero non essere ancora nel loro radar.
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La clientela di Browns che cosa desidera oggi?
La nostra clientela è senz’altro varia. C’è chi è alla ricerca di articoli con il logo perfetto in miniatura di super brand come Gucci, Versace e Burberry, chi invece è focalizzato sullo streetwear  e opta per le ultime polo, T-shirt e trainer di marchi hypebeast tipo Off-White, Palm Angels, Stone Island e Amiri. I nostri clienti attenti allo stile e alla moda amano anche i look “mini-me”, a riguardo siamo pertanto entusiasti di lanciare brand come Thom Browne, Stand, Kids Worldwide e Rick Owens. Parallelamente crescono le vendite per i teenager e stiamo integrando il nostro assortimento con Les Coyotes de Paris e Hundred Pieces. Anche nomi contemporanei divertenti come Bobo Choses piacciono, stiamo quindi inserendo il brand coreano Jelly Mallow. 
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Quali sono i trend kidswear più significativi?

Guardando alle tendenze della primavera-estate 2023 il "mini-me" continuerà a essere importante per Browns. Mini-me non significa che genitori e figli debbano vestirsi in modo identico, ma semplicemente che nel look del bambino ci siano elementi di stile e i brand preferiti di mamma e papà. Per esempio, i piumini e capi in jersey di ERL sono tra i miei mini-me preferiti, ognuno incorpora elementi della linea RTW del marchio. Mentre per l’autunno-inverno 2022-2023 un focus importante è stato replicare per i bambini il trend sports-luxe del Duemila in chiave kitsch e adattato, ovviamente, all’età. Il filone del pink hot e del colore arcobaleno è proposto con allegre tinte pop: qui i key brand includono Sports Lux, Burberry, Dolce&Gabbana, Les Coyotes de Paris, MM6, Stella McCartney, ERL, Palm Angels, Bobo Choses e Balmain.
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Cosa vorrebbe vedere maggiormente nelle proposte di brand e aziende?
Mi piacerebbe che un maggior numero di brand interpretasse le collezioni per il baby e il kidswear in chiave più gender fluid, molte sono invece ancora tradizionali. Adoro quando i marchi traducono questo approccio in modo giocoso, insieme a un'attenzione alla sostenibilità: Bobo Choses, Stella McCartney Kids e Mini Rodini stanno facendo un ottimo lavoro su entrambi questi aspetti.

Browns ha aggiunto il kidswear alla sua offerta quasi un anno fa, quanti brand vendete ora?
Dal lancio del kidswear, lo scorso luglio, abbiamo acquisito 58 brand che diventeranno 75 per l’autunno-inverno 2022-2023. Poiché questo mondo è per noi ancora nuovo, ci stiamo prendendo il tempo per coltivare i nostri brand partner, perfezionare l'assortimento e scoprire cosa desidera effettivamente la clientela. Siamo entusiasti di continuare a espanderci aggiungendo, per esempio, più proposte per lo sci, l’active, il nuoto e, in generale, più brand di lifestyle.
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Quali sono le vostre caratteristiche vincenti? 

Ciò che ci contraddistingue è l’attenzione al fashion e ai brand emergenti. La nostra campagna di lancio ha rappresentato davvero la natura giocosa di Browns e la creatività del nostro brand team. Non volevamo rendere il kidswear troppo serio: credo che si sia trovato il perfetto equilibrio tra i must-have e il divertimento nel fare shopping. Volevamo che i bambini avessero il controllo e si esprimessero attraverso la loro moda e la nostra campagna lo rifletteva davvero.
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Tra online e offline, dove è possibile acquistare il vostro kidswear? 
Visto che la nostra offerta di brand e prodotti è molto più ampia della superficie di vendita dei nostri store, solo online è possibile vedere e acquistare l'intero assortimento kidswear tutto l’anno. Ciò detto, i nostri negozi, in continua evoluzione e curati in base a temi, eventi e trend, sono  indispensabili per entrare in contatto diretto con i clienti e sorprenderli con delle novità.  Questo riguarda ovviamente anche il bambino, a cui dedichiamo pop-up e iniziative speciali nei momenti chiave del calendario. 

Cosa rappresenta Pitti Bimbo?
Penso sia importante partecipare a Pitti Bimbo, o a qualsiasi fiera, con una mente aperta e un occhio attento ai nuovi talenti. La manifestazione fiorentina è sempre ben curata e offre ai buyer un'incredibile piattaforma per scoprire nuovi marchi emergenti o brand internazionali che, al momento, potrebbero non essere nel loro radar.
Elisabetta Campana _ Giornalista Freelance
Elisabetta-Campana
Da 30 anni scrivo di moda e lusso: dopo avere approfondito tutti gli aspetti del fashion system, mi sono specializzata in retail, distribuzione, retail real estate e mercati internazionali. Ho sempre intervistato i più importanti buyer italiani e stranieri, forte di una convinzione: la loro preziosa, unica testimonianza in tempo reale sui desideri della clientela, sull’andamento delle vendite e, quindi, in proiezione sui budget d’acquisto delle collezioni fanno la vera differenza per comprendere il mercato, adesso più che mai.