Se il sistema della moda maschile doveva battere subito il colpo in questo avvio di 2024 ebbene da Pitti Uomo n. 105 sono arrivati messaggi davvero positivi: nei padiglioni, tra gli stand, in città, agli eventi speciali, qui a Firenze abbiamo registrato una diffusa, grande energia – frutto anche delle calde interazioni personali che si stabiliscono quando una comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale - e insieme, la volontà di tutti gli operatori di concentrarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati. Mi riferisco alla qualità delle collezioni e all’impegno delle aziende nell’aggiungere a ogni stagione novità stilistiche e/o di materiali in sintonia con le nuove tendenze del consumo; alla capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano - senza subordinarsi - con le necessità commerciali, dando così opportunità e visibilità alle sperimentazioni, alle nuove generazioni, alla ricerca moda. E penso anche ai media che qui trovano un appuntamento complesso e articolato su piani diversi – di cui restituiscono immagini e racconti sempre vividi e coinvolgenti. Da parte nostra, di noi organizzatori, il lavoro consiste nel mantenere vitale questo equilibrio dinamico, dentro e fuori la Fortezza da Basso, tra l’offerta espositiva e i progetti speciali - e poi nel proporre una piattaforma internazionale che legittimi ancor più la forza e il prestigio della moda italiana. Speriamo di esserci riusciti anche stavolta.
, amministratore delegato di Pitti Immagine