Pitti Uomo 102 si è concluso con dati di affluenza finale dei compratori straordinariamente incoraggianti persino migliori di quanto speravamo in cuor nostro. Lo scorso giugno avevamo appena riaperto, con 300 coraggiosi espositori… mentre a questa edizione in Fortezza sono state presentate quasi 700 collezioni e abbiamo superato le 10.600 presenze di buyers, di cui 4.200 da una settantina di paesi esteri, il 40% circa del totale. Complessivamente si sono raggiunti 16.000 visitatori totali.
Naturalmente sono variazioni percentuali che devono tenere conto del dato di partenza ma, rispetto all’edizione estiva del 2021, i compratori italiani sono aumentati del 135%, quelli stranieri del 360%. E non è soltanto una questione di numeri: la qualità è stata molto alta, abbiamo avuto i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department stores.
, amministratore delegato di Pitti Immagine
Non posso citarli tutti ma è di grande importanza per esempio che ci siano stati quasi 200 compratori americani, che siano tornati giapponesi (73 buyers) e coreani (80) nonostante le cautele e le restrizioni che ancora esistono nei loro paesi, persino qualcuno dalla Cina Hong Kong. E poi il gruppo degli scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca), dei Balcani e dell’est europeo (Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria), del Golfo (EA, Qatar). Sono arrivati anche da Canada e Messico, persino dall’Australia…
La Fortezza e la città, anche grazie a eventi di richiamo e successo – protagonisti tra gli altri Ann Demeulemeester, Grace Wales Bonner, Sapio, Soulland, le partecipazioni internazionali di Ukrainian Fashion Now! e Scandinavian Manifesto, il progetto speciale S|Style sustainable style - sono finalmente ritornate a essere quel crogiolo di voci, volti, colori e rapporti umani che ci è mancato per due anni, anche come fonte di ispirazione. Sono contento anzitutto per i nostri espositori, che hanno continuato a credere nel salone e a investire in ricerca e stile e che adesso vedono ricompensato quell’impegno con la possibilità di ristabilire un’ampia serie di relazioni con il mercato italiano e internazionale di qualità. E sono contento per noi di Pitti, per tutta la squadra. Per la città. Avevamo davvero bisogno di questa energia.
Un'edizione del salone e degli eventi che siamo riusciti a realizzare con cura e qualità grazie al decisivo sostegno del Ministero degli Esteri e di Agenzia Ice, oltre che del nostro main partner UniCredit, entrambi partecipi di una strategia mirata che intende promuovere gli interessi dell'industria e del commercio italiani in un contesto internazionale di alto livello. E insieme a loro vogliamo ringraziare anche la Camera di Commercio di Firenze e la Fondazione CR Firenze, che ci hanno affiancato in progetti specifici in Fortezza da Basso e in città.
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