Anzitutto voglio ringraziare i nostri 160 espositori italiani ed esteri, i circa 1.200 operatori della distribuzione internazionale e i quasi 150 tra giornalisti/e, bloggers e influencers che hanno dato vita a questa edizione di Pitti Bimbo, più ridotta rispetto al passato in termini di dimensione, ma molto vivace anche sul piano delle iniziative (editoriali, di networking tra brand buyer e media, di formazione professionale, di promozione delle tendenze e delle singole proposte) che hanno animato il Padiglione Centrale della Fortezza. Siamo soddisfatti per la sostanziale fedeltà espressa dai compratori esteri - soprattutto inglesi, americani, cinesi e spagnoli, insieme ai buyers di alto livello in arrivo da Emirati, Arabia Saudita e Kuwait. Il mercato italiano e parte di quello europeo sono poco dinamici, e questo incide molto sull’andamento di Pitti Bimbo. Inutile nascondere che il mercato stia vivendo una fase delicata - i cui fattori più eclatanti sono la contrazione dei consumi interni e il ruolo crescente delle catene a scapito dei negozi indipendenti multimarca - e che il salone rifletta le trasformazioni del settore. Una situazione che si inserisce nel complesso quadro più generale del tessile-abbigliamento a livello internazionale. Per questo stiamo ragionando a un’evoluzione della manifestazione, per ribadire il nostro ruolo di supporto al mondo produttivo di maggiore qualità e più innovativo. Lo faremo già a partire da gennaio 2025, in occasione della 100esima edizione di Pitti Bimbo.
, direttore generale di Pitti Immagine